Appena avuta notizia che a maggio 2023 si terrà il mega evento concerto di Bruce Springsteen all’interno del parco urbano G. Bassani, è stato creato un gruppo whatsapp di persone contrarie allo sfruttamento distruttivo di questa area naturalistica. Si è deciso di inviare una mail al sindaco Alan Fabbri con ufficiale richiesta di incontro per chiarimenti riguardo questa decisione. La lettera è stata inviata corredata di centinaia di indirizzi e-mail, raccolti tramite il passa-parola, di persone che ne condividono il testo.
Spett.le Sig. Sindaco di Ferrara
con la presente desidero esprimere, in qualità di cittadina/o/associazione ferrarese, la mia opinione riguardo la scelta di ospitare presso il Parco Urbano Giorgio Bassani il grande evento musicale del maggio 2023, il concerto della star internazionale Bruce Springsteen.
Premetto che la venuta di Springsteen a Ferrara rappresenta, per me e per la stragrande maggioranza dei ferraresi, un’iniziativa grandiosa che porterà alla città molti benefici, come tutti i grandi eventi di natura musicale ed artistica. Proprio per questo motivo ritengo che ogni elemento di carattere organizzativo debba essere valutato minuziosamente, al fine di valorizzare al massimo l’evento ed annullare, o comunque ridurre al minimo, eventuali problemi e rischi che potrebbero gettare ombre sull’iniziativa; in altre parole è fondamentale renderlo perfetto affinché venga accettato e gradito da tutti i cittadini, intenzione che, sono certa, guida le scelte e l’operato della Sua Amministrazione
Chiedo pertanto a Lei, agli Assessori Balboni e Gulinelli direttamente coinvolti e a tutta la Sua Giunta, di ascoltare la voce dei tanti cittadini che,come me, stanno esprimendo profonda e totale contrarietà alla scelta del Parco Urbano per un evento musicale di tale portata internazionale e di ridiscutere nelle apposite sedi la scelta di uno spazio più adeguato. Non dimentichiamo che nella maggioranza delle città i grandi concerti vengono ospitati in aree di volo, autodromi, stadi…
Le motivazioni della contrarietà sono molteplici e sono già state espresse da più parti, le riassumo qui,
Il parco Urbano Giorgio Bassani è stato concepito e costruito, sin dalla sua progettazione, come un’opera di rinaturalizzazione di uno spazio cerniera tra l’area urbana, quella agricola e il fiume. Negli anni si è creato un equilibrio biologico unico e prezioso, un ecosistema complesso che ora, nel pieno della sua maturità, costituisce un unico grande organismo vivente; non si tratta semplicemente di un prato con qualche albero di contorno, ma di una vasta area in cui le relazioni tra suolo-coperture vegetali di più livelli, acqua e mondo animale si sono consolidate con la lentezza e la pazienza che la Vita richiede, attraverso l’interconnessione tra ambienti diversi. Macchie di alberi e arbusti, fitte siepi, laghetti, corridoi ecologici massimizzano la complessità vegetale e animale, ovvero quella biodiversità di cui tanti si riempiono la bocca, salvo poi dimenticare che dietro a questa parola abusata c’è il patrimonio più prezioso in assoluto per la sopravvivenza e il benessere di ognuno di noi e che, proprio per questo, va tutelato sempre e comunque. All’area parco Giorgio Bassani possiamo assimilare, anche per vicinanza, quella delle mura e sottomura, preziosissimo patrimonio storico e naturale della città.
L’impatto sul prato di decine di tir per l’attrezzatura del concerto e di decine di migliaia di persone sarà pesantissimo ( numerosi i precedenti in altri contesti); la distruzione del cotico erboso in situazione di grave siccità, destinata a perdurare e peggiorare, compromette la sostanza organica, fonte inestimabile di vita del suolo, con conseguente sterilizzazione dello stesso. Se poi il terreno dovesse essere bagnato da piogge cadute nei giorni precedenti, l’effetto calpestamento e compattazione ne comprometterebbe la struttura e di conseguenza ancora una volta la fertilità fisica e biologica. Anche i rischi di danni ad alberi ed arbusti sono alti.
La musica, i suoni e il rumore della folla in delirio, tutto ad altissimo volume, produrrà sull’avifauna in fase riproduttiva e sulle specie acquatiche dei laghetti danni certi e irreversibili. Ricordo a questo proposito che esiste un regolamento del verde che probisce espressamente qualsiasi tipo di intervento che possa arrecare danni agli uccelli in primavera e che da anni si cerca di limitare o proibire i botti di capodanno a tutela degli animali. Anche la presenza nelle vicinanze di strutture municipali o private che ospitano cani e gatti rappresenta un elemento in più di riflessione.
In simili frangenti, con folle oceaniche, attrezzature ed acustica fortemente impattanti non esistono regole imposte, controlli, servizi d’ordine che possano evitare rischi e danni irreparabili; in altre parole le “garanzie”, che sicuramente state cercando di organizzare, non basteranno e non serviranno ad evitare il peggio.
A queste considerazioni, che non sono opinioni di una minoranza di cittadini, ma elementi di rischio inconfutabili su cui associazioni autorevoli come Lipu e Italia Nostra si sono già espresse, basandosi su evidenze scienfiche e su diversi precedenti, potrei aggiungere altri dubbi riguardo l’ impatto sulla viabilità, il problema dei parcheggi e quello della sicurezza legato alla presenza di due sole strette vie di fuga.
Sig Sindaco, confido che le parole contenute in questa mail non restino inascoltate, che possano spingere Lei e la sua Amministrazione a riflessioni, valutazioni e confronti interni, ma non solo: i cittadini fortemente contrari alla scelta del Parco Bassani sono pronti ad incontrarla al più presto per iniziare un dialogo partendo dal contenuto di questa mail e a collaborare nel cercare alternative che garantiscano, o addirittura migliorino, l’accesso e la fruizione di un evento musicale di così grande portata e alla sua riorganizzazione in altri spazi.
C’è un anno di tempo, possiamo farcela.
Cordialmente